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Gabriele Del Grande: sono soltanto un viaggiatore

Cari ragazzi, mi hanno detto che cercate un maestro, ma io sono soltanto un viaggiatore. Al massimo posso aiutarvi a preparare la valigia. Ormai ho una certa esperienza…

Eccone una! Mi raccomando prima di partire deve essere completamente vuota. Dentro ci sono tutte le vostre sicurezze. Buttatele! Alleggeritevi! Fate spazio all’avventura! All’imprevisto! Anzi buttate pura la valigia… Alla vostra età tutto quello che vi serve lo avete già nel cuore.

La mappa? No, neanche quella. Perché le strade si imparano soltanto perdendosi.

Ecco finalmente qualcosa di interessante! Un filo rosso. Servirà a non dimenticarvi da dove siete venuti.

Quando lo srotolerete scoprirete che in fondo al filo rosso è legato un sacchettino. Dentro ci sono dei gioielli. Sono i vostri sogni e le vostre fragilità. Per quanto lontano possiate andare, saranno sempre con voi. Abbiatene cura. E quando troverete qualcuno con cui sognare insieme senza paura di mostrargli le vostre fragilità, avrete trovato un compagno di viaggio.

A quel punto non sarete più soli a camminare. E avrete bisogno di questa chitarra. Perché ogni piccola conquista del viaggio va celebrata con gioia! Ballerete insieme al raggiungimento di ogni tappa. E sulle salite più dure canterete i motivi che vi hanno spinto a partire. E quando vi accorgerete di aver sbagliato strada, canterete ancora più forte, a squarcia gola e fino a perdere la voce. Perché avrete un dannato bisogno di bellezza e di nostalgia per rimettervi in moto.

A quel punto sarete pronti per aprire questo libro. Adesso se lo sfogliate è ancora vuoto. Completamente bianco. Non c’è scritto niente. Ma quando avrete sbagliato strada almeno una volta e inizierete a chiedervi perché non vi siete portati dietro né una mappa né una valigia, aprirete il libro e ci troverete narrata la vostra avventura.

E allora avrete anche voi una storia da raccontare. La vostra! E avrete finalmente trovato voi stessi. E sarete pronti ad amare. E l’amore – vedrete – cancellerà metà di quello che i vostri maestri vi hanno insegnato. E così facendo vi renderà liberi e folli al punto giusto per aprire il mio ultimo regalo.

È un seme.
È il vostro futuro.
È piccolo, vero?

Eppure questo seme vi insegnerà tutto quello che c’è da sapere nella vita.

La fatica di lavorare il terreno.
La cura nel coltivare un piccolo arbusto.
L’attesa per vederlo crescere.
E infine la gioia e la pace del raccoglierne i frutti.

Perché un giorno questo piccolo seme diventerà un grande albero.
Basta che ci crediate.

Buon viaggio ragazzi.
Ovunque siate diretti.

 

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